Reef Alert Network promuove campagne di sensibilizzazione e di educazione ambientale, attività di monitoraggio, operazioni di rimozione dei rifiuti e degli attrezzi da pesca abbandonati sui fondali sottomarini.
Il progetto Reef Alert Network nasce a Genova nel Novembre 2020
grazie alla collaborazione tra subacquei volontari e centri immersioni con lo scopo di documentare lo stato di sofferenza delle scogliere coralline del Mar Ligure e di evidenziare la mancanza di normative efficaci per la protezione di questi habitat. L’obiettivo è di estendere il campo d’azione a tutto il Mar Mediterraneo grazie all’impegno di volontari radicati nei diversi territori, profondi conoscitori delle diverse questioni locali.
Da allora il progetto è cresciuto, e al momento collabora con il WWF nell’ambito del loro progetto No more ghosts: testing solutions to end wasteful ghost gear fishing, su monitoraggio e recupero attrezzi da pesca abbandonati in due siti particolarmente impattati dell’AMP di Portofino. Altre collaborazioni sono in corso con l’ente gestore dell’Area Marina Protetta di Portofino, oltre che con Reef Check Med, l’Università Politecnica delle Marche e l’Università di Genova per quel che riguarda i vari protocolli di monitoraggio ambientale.
Tra i principi ispiratori alla base della missione sta la convinzione che la salute dei nostri fondali risente non soltanto dei singoli comportamenti di ciascun fruitore, ma anche della qualità dei rapporti tra le diverse realtà locali, sia ricreative che professionali, e gli enti preposti alla tutela ambientale. Ad esempio, un maggior livello di considerazione reciproca tra chi pratica la subacquea e chi la pesca, offre maggiori possibilità di dialogo sulle tematiche ambientali. Ciò consente di sviluppare campagne di informazione con lo scopo di ridurre gli effetti delle varie attività sugli ecosistemi e di favorire il rispetto delle norme vigenti.
Le attività principali dei volontari di Reef Alert Network sono impresse nel logo dell’organizzazione:
REPORT
Segnalazione di condizioni critiche di degrado dei fondali sottomarini provocate da azioni dell’uomo, quali per esempio il versamento di rifiuti, l’attività subacquea, le varie tipologie di pesca, la nautica da diporto, attraverso campagne di sensibilizzazione, report video e fotografici, la raccolta di dati.
RECOVER
Promozione di attività di pulizia dei fondali, progetti di valorizzazione e di conservazione degli stessi, in collaborazione con le Autorità e gli Enti locali, con il supporto dei centri immersioni affiliati e dei volontari opportunamente addestrati (Conservation Divers)
MONITOR
Controlli costanti degli ecosistemi sommersi con l’ausilio di protocolli scientifici per la raccolta di dati utili agli Istituti di Ricerca per valutarne lo stato di salute.
PROTECT
Promuovere l’osservanza delle leggi di tutela ambientale, collaborare con Enti pubblici e Amministrazioni locali per lo sviluppo di normative e regolamentazioni sulle tematiche di protezione e conservazione allo scopo di garantire una fruizione sostenibile ed appropriata del patrimonio marino e costiero.
RESTORE
Collaborare con gli Istituti di Ricerca nello sviluppo e nell’attuazione di tecniche di ricostruzione degli habitat più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici e dalle attività antropiche.
Bibliografia: scubaportal.it