La Prosper Schiaffino, nota anche come Donator, era stata varatanel 1931 con il nome di Petite Terre e, utilizzata come bananiera, faceva la spola tra la Francia e le Antille Francesi. Nel 1939 divenne di proprietà dell’armatore Charles Schiaffino. Questi aveva la particolare abitudine di battezzare le navi della sua compagnia, circa venti, con i nomi dei suoi parenti.
La Seconda Guerra Mondiale fu purtroppo fatale per la flotta di Schiaffino: tutte le navi vennero infatti affondate durante la navigazione o danneggiate mentre erano alla fonda in qualche porto, a eccezione della Donator. La nave da carico superò infatti incolume i disastri della guerra, tuttavia la buona sorte che l’aveva accompagnata nel periodo bellico svanì: il 10 novembre 1945 la Prosper Schiaffino, con il suo carico di vino, si imbatte in una delle numerose mine abbandonate dai sottomarini tedeschi e affondò.
La nave, costruita nel 1931 nei cantieri della compagnia Holz Werksted A/S, nel porto norvegese di Bergen, era lunga 78,28 metri, larga 11,94 e aveva un pescaggio di 5,54 metri; era dotata di un motore da 1.800 cavalli e aveva una stazza lorda di 1.698 tonnellate. Era il 10 novembre 1945, spirava un forte vento di maestrale e la nave, rallentata dal suo pesante carico, procedeva faticosamente tra i marosi, mentre i frangenti si spingevano fin oltre la murata di babordo.
All’altezza dell’estremità sud-orientale dell’isola, la Donator virò per passare tra Porquerolles e Port Cros. Erano le 13 e 10 quando successe il finimondo! Una fragorosa esplosione percorse l’intera nave, facendola tremare e dilaniandone la prua: era stata centrata in pieno una mina. Si trattava evidentemente di un ordigno che nonera stato scoperto dalle unità di bonifica.
Pochi secondi dopo l’esplosione, lo scafo aveva già imbarcato tanta acqua che la poppa iniziò a sollevarsi. I ventinove uomini dell’equipaggio tentarono disperatamente di calare in mare le scialuppe di salvataggio, tuttavia la posizione sempre più inclinata della nave rese vano ogni tentativo.Il relitto della Donator giace oggi su un fondale sabbioso; la prua dilaniata dall’esplosione si trova a 48 metri di profondità, mentre la poppa è a 51 metri.
La coperta è a 40 metri e le sovrastrutture arrivano a 35 metri dalla superficie, mentre l’albero maestro si spinge fino a 25 metri.
Il relitto è piuttosto grande, pertanto un’esplorazione completa è raramente possibile: un’intera perlustrazione intorno al cargo può essere effettuata soltanto quando le correnti sono molto deboli, ma una simile condizione favorevole si presenta davvero di rado.
Se si programma e si pianifica accuratamente l’immersione sulla Donator, questa si rivelerà un’esperienza davvero indimenticabile: i cinquant’anni trascorsi sul fondale hanno trasformato il relitto in un reef “fiorito”. Si sono infatti create le condizioni ambientali ideali per lo sviluppo di svariate specie marine: lungo le fiancate sono cresciute variopinte gorgonie che hanno completamente colonizzato le lamiere della nave, nei pressi delle sovrastrutture vivono banchi di piccoli pesci colorati, mentre le stive sono caratterizzate dal continuo movimento ondulatorio degli anthias (Pseudanthias squamipinnis).
Naturalmente nella Donator è possibile incontrare tutte le più tipiche specie viventi che abitano i relitti. La poppa costituisce indubbiamente la zona più interessante. In questa sezione si riesce infatti a distinguere chiaramente la grande elica e il timone, ricoperti da enormi gorgonie.
Dati Immersione
Longitudine | 6.27392666666667 |
Latitudine | 42.9932916666667 |
Tipo di immersione | relitto profonda |
Esperienza | avanzata |
Profondità massima | -51 mt |
Profondità media | -42 mt |
Visibilità | buona |
Corrente | media |
Accesso | barca 45 min. |